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Programma festeggiamenti

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Festa del SS. crocifisso della pioggia

un'antica tradizione nel quartiere Gianguarna

Fine Agosto

Le origini della festa

La storia risale al lontano 1751, quando alcuni abitanti di Burgio, noti come Burgetani, si trovarono a dover trasportare un’immagine sacra del Crocifisso, commissionata a Palermo, verso il loro paese. Tuttavia, durante il tragitto, furono sorpresi da un violento temporale, tanto che furono costretti a cercare rifugio nella chiesa dell'Annunziata, a Cammarata. In modo del tutto prodigioso, la pioggia cessò nel momento esatto in cui l’immagine del Crocifisso venne introdotta nella chiesa, lasciando i presenti sbalorditi. Interpretando questo segno come una benedizione, i Burgetani decisero di riprendere il loro viaggio verso casa. Ma appena si allontanarono, il cielo si oscurò nuovamente, e un temporale ancor più violento si abbatté sulla zona, costringendoli a riportare il Crocifisso nella chiesa, dove venne collocato sull'altare maggiore.

Nonostante i numerosi tentativi nei giorni successivi, ogni volta che si cercava di portare via il Crocifisso, le condizioni meteorologiche peggioravano inspiegabilmente. A quel punto, divenne evidente a tutti la volontà divina: il Crocifisso doveva restare a Cammarata. Le suore benedettine del monastero annesso alla chiesa dell'Annunziata si impegnarono dunque a raccogliere la somma necessaria per compensare i Burgetani e permettere così che il Crocifisso rimanesse nella loro chiesa. La Provvidenza si manifestò in modo miracoloso attraverso una giovane religiosa del monastero, alla quale era stata negata la professione monastica a causa della sua cecità. Accettata finalmente ai solenni voti, la dote della suora fu utilizzata per acquistare il Crocifisso. Proprio su di lei, il Crocifisso operò il suo primo prodigio, restituendole miracolosamente la vista, e sancendo così il suo legame con la comunità di Cammarata.

Ma la storia dei miracoli legati a questa sacra immagine non finisce qui. Un altro evento straordinario, tramandato dalla tradizione, spiega una caratteristica unica dell’immagine del Crocifisso: la posizione allungata delle gambe, una peculiarità che non si riscontra spesso nei canoni dell'arte scultorea, che generalmente raffigura Cristo con le gambe contratte. Dopo le solenni funzioni di ringraziamento celebrate nella piccola chiesa dell'Annunziata, i fedeli e le religiose si accostarono al Crocifisso per baciarlo in segno di devozione. Una suora, a causa della sua bassa statura, non riusciva a raggiungere i piedi del Cristo e, colma di fervore, pregò intensamente affinché le fosse concesso di toccare con le labbra i piedi martoriati. In risposta alle sue preghiere, le gambe del Crocifisso si allungarono miracolosamente, permettendole di raggiungerle. Da allora, l’immagine del Crocifisso è rimasta in quella straordinaria posizione, che possiamo ancora oggi ammirare, testimoniando la sua presenza divina e il profondo legame con la comunità di Cammarata.

La chiesa dell'annunziata

Nella parte più bassa del paese, chiamata con parola probabilmente di origine araba Gianguarna, sorge la chiesetta dell'Annunziata, dedicata originariamente a S. Maria degli Infermi. Essa conserva immutate, almeno nel pronao del secolo XVI, le antiche forme architettoniche. Questo si apre con un grande arco a sesto acuto, che serve di prospetto alla chiesa; nel lato destro si notano altri due archi acuti, poggianti su colonne sormontate da pulvini, ornati di sculture simboliche. All'antico campanile a vela recentemente ne è stato costruito uno di forma quadrata. Annesso alla chiesa sorgeva il monastero delle Benedettine; fatto costruire nel secolo XV dal conte Abatellis, alla fine del secolo XVIII fu distrutto da una frana, che fortunatamente risparmiò la chiesa.

L'interno della chiesa, ad una navata, è ornato di pregevoli stucchi in oro zecchino settecenteschi. Nella parete della facciata interna della chiesa si può ancora notare un antichissimo affresco appena decifrabile, che forse rappresenta l'Incoronazione della Vergine. Vi si conservano una grande tela rappresentante la Maddalena Penitente attribuita alla scuola di Guido Reni, proveniente dall'omonima chiesa diruta, un'altra tela settecentesca raffigurante l'Annunciazione della Vergine e artistiche statue lignee, come quella della

Madonna Annunziata e quella di S. Giacomo Apostolo, proveniente dalla chiesa che gli era dedicata. L'immagine più preziosa per i Cammaratesi è quella del Crocifisso, detto della Pioggia, legata ad una storia prodigiosa, quale ci viene affidata dalla tradizione e riferita da Domenico Di Marco. fonte: libro paesi di sicilia dell'Istituto bibbliografico siciliano

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